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Viaggio in Myanmar: 2 giorni di trekking da Inle a Kalaw

Tempo di lettura: 6 minuti

Il nostro viaggio in Myanmar stava procedendo secondo i piani nonostante l’imprevisto del telefono ,che fortunatamente si risolse nel migliori dei modi.

Alla fine viaggiare significa anche questo. Non ci si può aspettare che sia tutto e rose fiori. Si deve accettare gli imprevisti e trarre insegnamento da questi.

Probabilmente se non avessimo lasciato il telefono sul bus non avremmo conosciuto il proprietario della guest house, io non sarei salita sulla quella sulla terrazza e non avrei vissuto quel momento così intenso.

Ma torniamo al nostro itinerario.

Viaggio in Myanmar: Lago Inle

Per quella mattina avevamo organizzato il tour sul lago Inle. Doveva iniziare alle 8.00 ma per ovvie ragioni è cominciato alle 09.30. Così dopo una bella colazione sulla terrazza con banana pancake, noodles e toast, partiamo con la tipica imbarcazione di legno utilizzata dai pescatori sul lago.

Durante il giro abbiamo visto la produzione di tessuti dai fiori di loto, sigari e manufatti in argento.

Una delle cose più affascinanti del Lago Inle è vedere come vivono le persone. Le case, tutte in legno, sono create su delle palafitte posizionate direttamente nel lago.

Vedere le persone locali, che in questa zona della più abituate al turista rispetto ad altri luoghi del Myanmar, nella loro quotidianità è stato è emozionante.

Bambini che facevano il bagno nel lago giocando a schizzarsi, donne impegnate nelle attività quotidiane di pulizia, mercati galleggianti..ai nostri occhi tutto questo può sembrare strano.

Viaggiare ti apre gli occhi su realtà a cui non sei minimamente abituato e ti fa capire che in fondo si può vivere meglio anche con molto meno.

Proseguiamo il giro facendo una fermata in una pagoda galleggiante, che però a noi non è piaciuta per niente per i troppi turisti all’interno.

Ripartiamo e ci fermiamo poco dopo per il pranzo.

Viaggio in Myanmar
Pranzo durante l’esperienza sul lago Inle

Il locale aveva una bellissima terrazza vista fiume, i camerieri tutti sorridenti e con l’aria molto pacata ci hanno servito un ottimo pranzo. Abbiamo approfittato di quell’ora di pausa per goderci la brezza del lago estasiati dalla bellezza che ci circondava. Dopo pranzo ripartiamo per la visita al villaggio Inthein. Poco fuori del villaggio si un tempio ormai abbandonato, ma con delle stupa davvero bellissime ricoperte da vegetazione che all’interno conservano diverse statue del Buddha. Quel luogo emanava un senso di eterna pace. Come se il tempo si fosse fermato lasciando che sia la natura a fare da padrona.

Viaggio in Myanmar Buddha dentro un templio
statue del Buddha

Durante un viaggio in Myanmar regala spesso scenari di questo tipo, lo avremo però capito soltanto più avanti, proseguendo nel nostro viaggio.

La tappa successiva è stata nel tempio dei gatti saltellanti (ma di gatti ne abbiamo visti davvero pochi), e tornando indietro la nostra guida ci ha fatto vedere tutte le piantagioni galleggianti di fiori e piante, che si perdevano a vista d’occhio. Soltanto al ritorno abbiamo visto i pescatori con i loro strumenti tipici, che si sono messi in “posa” per farci fare qualche foto. Questi pescatori si possono vedere soltanto se si decide di viaggiare in Birmania. Il turismo però aiuta si le popolazioni, ma spesso rovina anche l’atmosfera del luogo. Ripensandoci dopo, a mente fredda, il loro essersi messi in posa solo per qualche farci fare delle foto e per una piccola mancia, ha in qualche modo reso meno magico il momento.

Viaggio in Myanmar
Pescatore Lago inle

Rientriamo a Nyaungshwe, e dopo aver visto uno splendido tramonto dai toni rosacei ci dirigiamo verso la nostra guest House.

Ci facciamo una doccia, un bel massaggio rigenerante andiamo a cena.

L’indomani ci aspetta il trekking verso Kalaw.

Trekking dal Lago Inle a Kalaw

La partenza per il trekking è programmata per le 07.30. Conosciamo la nostra guida Hile che, fin dal primo momento si dimostra super gentile e disponibile a darci tutte le informazioni per la nostra escursione.

Dopo aver percorso circa 25 minuti in moto taxi, su strade dissestate, arriviamo in uno spiazzo dove ad attenderci ci sono dei simpatici bambini che ci corrono subito incontro. Lasciamo i nostri zaini, che ritroveremo direttamente in hotel a Kalaw e il trekking inizia! 

Dopo pochi minuti ci troviamo davanti una grande salita che sembra preannunciare un percorso duro e faticoso.

Ma non fatevi scoraggiare, durare fatica per questo trekking ne vale assolutamente la pena.

Dopo aver camminato le prime due ore facciamo un piccolo break in un villaggio dove lavorano canna da zucchero e bambù. Ci offrono della papaia freschissima e del thè verde.

Approfitto anche per farmi mettere la Tanaka una polvere gialla che si ottiene sfregando l’interno del tronco dell’albero su una pietra la quale mescolata con acqua, crea una crema da mettere sul viso.                           

Secondo i Birmani sono molte le proprietà della Tanaka: anti invecchiamento, previene le scottature, purifica e rischiara la pelle.    

Dopo aver ricaricato le energie ripartiamo. Ci aspettano altre due ore di viaggio.

Il percorso è meno faticoso rispetto alla prima parte. Durante il trekking abbiamo visto alberi di Buddha enormi, piantagioni di peperoncino, risaie, piantagioni di ginger e molto altro, tra cui uno stupa dorato bellissimo.

Raccolta di Ginger

Si trovava all’interno di un centro di monaci, non c’era niente nei dintorni se non vegetazione e ogni tanto qualche cane randagio. Lo stupa brillava in tutto il suo splendore.

Fa sempre piacere quando si decide di viaggiare in un paese totalmente diverso dal nostro trovare questi piccoli angoli di pace che sembrano essere stati messi li per una ragione ben precisa.

Darti la possibilità di fermarti per riflettere su tutta la bellezza che ti circonda.   

Dopo aver pranzo, nel pomeriggio arriviamo al villaggio che ci avrebbe ospitato per la notte.

Viaggio in Myanmar: l’emozione di dormire con i locali

Ci sembrava di essere in un film: case semplici e spesso senza finestre, carri trainati da buoi, niente acqua corrente, niente bagno….

La nostra guida ci mostra la nostra stanza.

Era al primo piano di un piccolo edificio, ad essere precisa era il Market del villaggio.

La stanza era grande, aveva un piccolo tavolo rotondo posizionato al centro sopra due grandi tappeti. Accanto al tavolo si trovavano due materassi a terra con sopra due grandi coperte. Una tenda di colore rosso, con sopra disegnati dei fiori tappava i materassi per creare privacy. Una grande finestra che dava sull’esterno, regalava una vista su un campo da calcio e alzando lo sguardo si intravedeva tutto il paesaggio circostante.

Ci mostra il bagno (dietro altre due case) e dove potevamo lavarci.  

La nostra camera

 Ovviamente non c’era la doccia. Bensì un pozzo dove l’acqua piovana viene raccolta tramite un canalino costruito sopra il tetto che arriva direttamente all’interno, da lì con un secchio legato a una carrucola si prende l’acqua, la si mette dentro una bacinella e via la doccia è pronta .  

Chi lo avrebbe detto che viaggiare ci avrebbe cambiato così tanto? Probabilmente prima un’esperienza simile non l’avrei mai voluta fare.

Decidiamo di farci un giro nel villaggio e ci soffermiamo a guardare i bambini che giocano con un vecchio pallone tutto stracciato, sono cosi felici e spensierati..

Quando rientriamo a casa, si la chiamo casa perché proprio in quel trekking abbiamo capito che casa è soltanto una sensazione e non un luogo, la nostra guida ci allieta suonando la chitarra.

Ci godiamo quel momento, fatto di poche cose ma completo di tutto.

Mentre il sole cala e una dolce brezza entra dalla finestra, mangiamo la nostra cena in camera, a lume di candela, preparata dalla padrona di casa.  

Sorseggiamo una birra, sorridiamo e ci diciamo di quanto siamo fortunati ad avere l’occasione di fare un’esperienza così bella vera e unica.                                                  Andiamo a dormire molto stanchi ma con il sorriso perché mai come in quei momenti ci siamo sentiti completi pur non avendo niente.       

Il giorno dopo avremmo proseguito il trekking fino a Kalaw.

Viaggiare in Myanmar ci stava dando davvero tanto, le persone di questo villaggio ci avevano accolto come se fossimo di famiglia e quella sera addormentarsi non fu così semplice. Le emozioni vissute erano davvero troppe.

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