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Cambiare vita: intervista ai Roads2happines

Tempo di lettura: 9 minuti
Roads2happiness

Dì la verità, anche tu, almeno una volta nella vita, hai pensato a come possa essere cambiare vita.

Lasciare tutto, prendere un volo e andare alla ricerca di quella libertà che spesso nella nostra quotidianità viene a mancare.

Partire con la voglia di scoprire, lasciando che la vita scorra lentamente, senza piani precisi.

Io personalmente ci ho pensato molte volte, soprattutto nell’ultimo periodo, ed è stato anche questo motivo che mi ha spinto a fare queste interviste.

Volevo capire, io in primis, e far capire anche a voi, cosa si prova a fare una scelta simile, quali sono le motivazioni che possono portare a prendere queste decisioni, ma in particolare volevo capire le emozioni provate.

Katrina e Federico mi hanno fatto letteralmente emozionare con la loro storia, sono certa che sarà lo stesso per voi.

Quindi sedetevi comodi e godetevi il viaggio…

Ciao ragazzi e grazie per aver accettato questa l’intervista,

Inizio chiedendovi chi c’è dietro ai Roads2happines, e quali sono state lo motivazioni che vi hanno portato ad aprire la vostra pagina Instagram e blog?

F-K:  Per raccontare come è nata Roads2happiness dobbiamo fare un passo indietro. 

Nel 2018 ci siamo trovati a vivere una vita che non ci rispecchiava e che aveva fatto nascere dentro di noi una forte inquietudine.

Ogni giorno sembrava uguale a quello precedente e non avevamo idee per il futuro in grado di entusiasmarci. 

Sentivamo di sprecare il nostro tempo. 

Così abbiamo iniziato a fare progetti, fra mille dubbi e paure.

Lasciare una situazione sicura e di cui non potevamo lamentarci è sempre un rischio, o almeno così sembra. 

Poi l’11 Settembre 2018 siamo partiti con un biglietto solo andata per Bali dove abbiamo iniziato un nuovo viaggio alla ricerca di noi stessi, in quel momento abbiamo deciso di condividere il nostro percorso attraverso Roads2happiness. 

cambiare vita ragazzi seduti al tavolo con laptop in mano
Roads2happines

Pensiamo, infatti, che ci siano molte persone come noi che si sentono bloccate in una vita che non hanno scelto, ma gli è capitata tra le mani. 

Condividere la ricerca della nostra felicità poteva essere un modo per dare una speranza, cambiare vita è possibile.

Siete stati in Asia, dove se non ricordo male avete fatto anche del volontariato.  Come mai avete scelto questa meta, e cosa vi ha spinto a voler fare l’esperienza del volontariato? 

F-K: Parlare della nostra esperienza di volontariato è come rivivere tutte le emozioni che abbiamo provato in quel bellissimo capitolo.

Come mai abbiamo deciso di fare questa esperienza?

Durante il nostro primo lungo viaggio da backpackers in Asia siamo capitati per caso in una bellissima caffetteria nascosta nelle viette di Siem Reap in Cambogia. 

Questa caffetteria, semplice e curata, si è rivelata essere una scuola di pasticceria costruita da 2 donne francesi per aiutare le piccole donne cambogiane ad entrare nella società lavorativa di oggi. 

Conoscere la storia di queste due donne, che avevano dedicato una parte della loro vita ad aiutare il prossimo, aveva scaturito dentro di noi una voglia di dare al prossimo più di quello che fino a quel momento eravamo riusciti a donare.

K: Ricordo di essermi quasi messa a piangere, e di aver pensato che quelle due donne apparentemente semplici erano delle eroine nei miei occhi.

Così, quelle eroine ci hanno spinto a prendere la decisione migliore della nostra vita: donare il nostro tempo e le nostre capacità a chi ne aveva veramente bisogno. 

Roads2happines

Scegliere di farlo in Asia è stato spontaneo, l’Asia rimarrà sempre la mia casa, e conoscendo le realtà difficili presenti nelle scuole asiatiche non avevamo dovuto pensarci molto per decidere. 

Avevamo vissuto un mese in Thailandia nel 2018 e ci eravamo sentiti a casa, così abbiamo trovato una scuola in un piccolo villaggio nel Nord della Thailandia dove cercavano insegnanti volontari disposti ad aiutarli.

 A Gennaio di quest’anno abbiamo realizzato il nostro sogno di essere anche noi degli eroi per qualcuno.

La permanenza in Asia in che modo ha cambiato le vostre vite una volta rientrati a casa? e soprattutto che cosa avete capito di voi stessi da questa viaggio?

Si potrebbe suddividere la nostra permanenza in Asia in due capitoli differenti. 

Il primo parla del nostro inizio nel Settembre del 2018, un viaggio che è stato una scoperta continua. Avevamo voglia di vedere posti nuovi, di assaporare piatti mai provati, di buttarci in paesaggi che fino a quel momento erano così lontani dai nostri occhi.

Roads2happines Katrina

Eravamo affamati di nuove esperienze.

Così abbiamo vissuto un mese a Bali, poi Vietnam, Cambogia e Thailandia.  E’ stato stancante ma abbiamo riempito ogni secondo di vita, di vita piena e intensa. 

Siamo tornati a casa felici ma non avevamo ancora le idee molto chiare, non avevamo avuto abbastanza tempo per guardarci dentro, avevamo passato i 3 mesi in Asia con gli occhi spalancati sul mondo. 

Il secondo capitolo invece inizia ad Agosto 2019, eravamo tornati in Italia da 8 mesi e di nuovo la vita che facevamo ci stava stretta.

Ogni giorno un’ombra si svegliava con noi e continuava a sussurrare all’orecchio: “Non è questa la vita che vuoi vivere. Ricordi l’Asia? Ricordi la vita che ti scorreva nelle vene? Non sprecare il tuo tempo, vai a cercare la tua felicità.” 

E’ stata come una conferma. 

Dovevamo fare di tutto per trasformare la nostra vita, dovevamo lasciarci alle spalle la strada che gli altri ci avevano fatto credere giusta e trovare la nostra strada per la felicità. Così siamo partiti per la seconda volta verso l’Asia ma con una nuova consapevolezza, non saremo mai tornati come prima. 

Non avremo più abbandonato la strada per la felicità, non importava quanto ci sarebbe costato in termine di sacrifici. 

Così siamo arrivati in Thailandia, con i nostri notebook e con la voglia di scrivere nuove pagine della nostra vita. Nei tre mesi seguenti ci siamo ascoltati, ci siamo guardati dentro.

Le corse in spiaggia la mattina, la meditazione al tramonto, il cibo semplice, le camere essenziali ci hanno fatto amare uno stile di vita così lontano da quello a cui eravamo abituati.

 Abbiamo trovato il nostro equilibrio, sentivamo di essere sulla strada giusta.

 Poi come uno tsunami è arrivato il Covid e ci ha portato di nuovo a casa. 

Di nuovo a casa, ma profondamente diversi. 

Non potevamo più correre in spiaggia, non c’era più il Pad Thai ma c’era ancora equilibrio che avevamo trovato in Asia. 

Qua a casa, però, è stato più difficile conservarlo.

L’equilibrio è una creatura troppo fragile per sopravvivere bene in una società così frenetica come quella Occidentale.

Ci siamo aiutati con la meditazione e ricordandoci ogni giorno chi siamo. 

La cosa più importante che abbiamo capito in questi due anni, e che vorremmo condividere con tutte le persone che vogliono cambiare vita, è che cambiare davvero non significa trasferirsi in un luogo diverso oppure cambiare lavoro anche se entrambe le cose spesso sono effetti collaterali del cambiamento. 

Il vero cambiamento che è alla radice di tutto deve essere dentro di te.

 Devi trovare il tempo di capire chi sei veramente, accettando ogni aspetto, anche quelli che non ti piacciono. 

Devi essere consapevole di ciò che vuoi ma soprattutto di ciò che non vuoi nella tua vita. Dopodiché tutto diventa molto più semplice. 

Essere consapevole è come avere sempre una bussola nella mano. Sai la direzione, a quel punto sta a te decidere se seguirla oppure no.

Avete percorso il cammino di Santiago, volete raccontarci un po’ il perché di questa scelta, e cosa si prova nel raggiungere tutte quelle tappe solo con le “proprie gambe”?

F: Era un’esperienza che da molto tempo desideravamo fare ma che in realtà non avevamo mai messo in programma. 

Roads2happines Federico

Poi un giorno ho pensato che sarebbe stato bello festeggiare il mio trentesimo compleanno proprio nel bel mezzo del Cammino di Santiago così ho proposto a Katrina di partire

Lei naturalmente ha accettato con entusiasmo. 

Alla fine il Cammino di Santiago si può definire il viaggio per eccellenza.  Solo con i tuoi piedi e uno zaino. 

Per me doveva anche essere un’occasione per trovare di nuovo quella spiritualità che avevo percepito in Asia e che invece non riuscivo a trovare a casa.

Ogni tappa è stato un viaggio nel viaggio. 

E’ stata un’esperienza incredibile perché ogni giorno era come aprire una nuova casella del calendario dell’Avvento, giusto per rimanere in tema Natalizio.

Nuove città, nuove persone da conoscere, nuovi ostelli da trovare ma anche nuovi problemi fisici da superare. 

Fare tutto con le proprie gambe è stata una bella soddisfazione, ti senti orgoglioso del tuo fisico e della tua mente perché ti hanno sorretto per quasi 900km.

 E’ una bella scarica di fiducia che aumenta quella consapevolezza di cui parlavamo prima.

Consigliereste il Cammino a tutte quelle persone che vogliono prendere del tempo per stare con se stessi e ascoltarsi? Cosa avete capito/imparato durante il cammino?

F: Partiamo dal presupposto che consiglierei il Cammino a tutti. 

E’ un gran maestro e in 35 giorni ti insegna molte cose sulla vita che difficilmente riesci ad imparare restando a casa. 

Detto questo devo dire che io, ero partito anche con l’idea di fare un viaggio molto spirituale, interiore e silenzioso. In realtà il silenzio vero e proprio non l’ho trovato e non è facile nemmeno isolarsi dagli altri. Un aspetto bellissimo del cammino è la condivisione. 


Roads2happines

Le cene comunitarie negli ostelli, pezzi di strada condivisi con altri pellegrini, ascoltare altre storie di vita.

 Poi c’è chi comunque preferisce isolarsi e fare un Cammino più solitario.

 Il Cammino però è in grado di far salire in superficie tutte le tue debolezze perché ti porta allo stremo e fa cadere tutti i sistemi di autocontrollo.

 Ad esempio noi abbiamo capito che isolarsi e cercare il silenzio va bene ma non è la soluzione dei problemi.

 Non basta quello per trovare un equilibrio interiore. 

Il Cammino ci ha insegnato che il vero silenzio deve essere dentro di te.

Se riesci a lasciare fuori dalla tua testa tutti quei rumori inutili che ogni giorno ti assillano e se smetti di preoccuparti per tutte quelle persone che alla fine non ti hanno mai ascoltato, allora avrai molto più silenzio intorno a te e finalmente potrai ascoltarti veramente.

Ho visto che avete comprato un camper… Appena sarà possibile dove sognate di andare per prima? 

Il camper era uno di quei sogni nascosti nel cassetto, e quest’anno la pandemia è stata una grande spinta per realizzarlo.

 A Luglio avevamo iniziato le nostre ricerche e subito al secondo appuntamento ce ne eravamo innamorati profondamente di quel mezzo 4 ruote che adesso chiamiamo felicemente la nostra casa.

 Un altro sogno nascosto nel cassetto è il Marocco, è una meta che ci ha sempre affascinato ma non era mai arrivato il suo momento giusto. Così, quando abbiamo deciso di tirare fuori dal cassetto il sogno del camper, abbiamo trascinato fuori insieme anche il Marocco.

Quando la pandemia ci permetterà di viaggiare di nuovo la nostra prima destinazione sarà sicuramente il Marocco. 

Roads2happines

Ma sarà un bellissimo viaggio lento dove il tempo sarà la cosa più preziosa per noi. Vorremmo viaggiare lentamente verso il nord d’Italia per poi fare la costa della Spagna e del Portogallo fino ad attraversare con la nave i confini con il Marocco.

 Questo modo di viaggiare lento ci ricorda i nostri viaggi lenti in Asia, in quella parte del mondo tutto sembra andare a rallentatore perchè il tempo non è tuo nemico ma un dono. In Asia avevamo tempo per osservare. 

Amavamo contemplare le risaie dalla finestra del bus nelle tante ore di viaggio perché non esistono i comfort dell’occidente, amavamo attraversare città dopo città con mezzi locali molto lenti.

 Per questo vivere in camper sarà un’esperienza incredibile e non vediamo l’ora di cercare il nostro equilibrio mentre esploriamo questo nuovo stile di vita diverso quando il mondo si sarà finalmente ripreso!

Quali sono i vostri progetti per il futuro? sia a livello di viaggi e anche per la pagina Instagram? 

Quando pensiamo al futuro ci viene in mente sempre 2 cose.

 Felicità e Libertà. 

Per questo i nostri progetti sono sicuramente incentrati sull’essere felici di quello che facciamo e che sicuramente ci renda liberi.

 Il 2020 è stato un grande cambiamento per le nostre vite, abbiamo investito tempo e denaro per la nostra istruzione e la nostra formazione per vivere una vita nomadi digitali.

 Non essere legati ad un luogo preciso per lavorare ci permette di essere liberi di vivere da qualunque parte del mondo e di vivere i nostri sogni allo stesso tempo.

Roads2happines

 Abbiamo diversi progetti in mente per il 2021, come il nostro viaggio lento verso il Marocco e il nostro ritorno in Asia, ma dopo la nostra esperienza a Maggio dove siamo rimasti bloccati in Birmania abbiamo imparato a non rimanere troppo attaccati ai nostri progetti perché il mondo è sempre pronto a stravolgerli.

 Per quanto riguarda la nostra pagina instagram rimarrà sempre come un diario prezioso, dove condivideremo i nostri viaggi fuori e dentro di noi. 

Crediamo fortemente alla grande verità che la felicità è reale solo se condivisa, per questo siamo infinitamente grati di condividere tutte le esperienze vissute che hanno reso oggi chi siamo, e tutte quelle che vivremo in futuro.

Io ragazzi vi ringrazio per esservi raccontati, e sono certa che le vostre parole saranno d’ispirazione per molte persone.

Leggere dei vostri viaggi lenti mi ha riportato alle mente i miei in Asia, dove l’unica preoccupazione era godersi il momento e vivere a pieno ogni singolo istante.

Incontrare anime come voi, fa davvero bene al cuore.

Cambiare vita è possibile? Decisamente si!

Non dimenticate di seguirli sul loro profilo Instagram https://www.instagram.com/roads2happiness/.

Qui il loro bellissimo blog

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